Etimologia del Nome della nostra Masseria

La proprietà di Masseria Ferarelli - Trepizzi si estende per circa 15000 mq in zona Vicinale Doleo nel territorio del comune di Diso in Provincia di Lecce equidistante dai piccoli centri abitati di Diso, Marittima e Andrano. La nostra Masseria si trova a ridosso dell’area del Parco Naturale Regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, a soli 3km dal mare (Insenatura Acquaviva) e a circa 4,5 km dalla piazzetta di Castro Marina. La proprietà è il risultato dell’unione di 2 particelle identificate precedentemente come: Ferarelli (o Ferareddrhi): termine locale probabilmente riconducibile all’unione tra la parola dialettale “fore” che significa campagna e “aricelli” che invece indica una piccola aia utilizzata per la trebbiatura dei cereali ma soprattutto dei legumi che sono sempre stati coltivati in questa zona e che hanno dato sostentamento alimentare ed economico per molto tempo alle famiglie contadine del territorio. Le terre rosse argillose presenti favoriscono la coltivazione dei legumi dando un’ottima resa. Questo appezzamento appartiene alla Famiglia Pagliara da molte generazioni e viene tuttora identificato catastalmente come ficheto, ossia come zona di produzione di fichi; Trepizzi: in dialetto significa letteralmente “tre punte” per via della forma triangolare dell’appezzamento del terreno delimitato da Via Vecchia Castiglione e da Vicinale Doleo. Questa parte di terreno è molto particolare perché nella sua storia recente ossia negli ultimi 150 anni ha avuto diverse funzioni che attraverso i racconti delle persone anziane del luogo siamo riusciti a ricostruire: Negli ultimi 30 anni fino al suo acquisto da parte dell’attuale proprietà è stata completamente abbandonata e lasciata incolta favorendo così una vegetazione avventizia e il proliferare di una bio-diversità di flora mediterranea incredibilmente concentrata in poche migliaia di metri quadri; Prima di questa fase lo stesso terreno è stato utilizzato per la coltivazione del tabacco, altra fonte importantissima di reddito nel Salento fino alla fine degli anni ’70 e primi anni ’80 del Novecento. Le caratteristiche morfologiche di questo terreno e di altri adiacenti però non lasciano dubbi su ciò che è stato in passato ossia una cava di tufi di calcare che venivano “zuccati” a mano (zoccu è il piccone, da qui il termine dialettale zuccare che significa letteralmente tagliati con il piccone) e utilizzati per le costruzioni dei vecchi borghi limitrofi. Questo appezzamento è stato acquisito dalla Famiglia Pagliara – Lisci nel 2018.

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