Le aree della nostra Masseria

Masseria nel Salento: la parte storica (della quale siamo riusciti a preservare solo alcune parti) risale ai primi del ‘900. Essa si sviluppava intorno ad un’aia con al centro un pozzo; il fabbricato era un casale di campagna costituito da un’area comune con grande camino che fungeva da sala per il pranzo e dormitorio e da un fabbricato più grande utilizzato inizialmente come ricovero attrezzi e come stalla e successivamente magazzino per lo stoccaggio del tabacco. Quest’ultimo edificio a causa del disuso è crollato per poi essere ricostruito utilizzando e recuperando i materiali originali (come ad esempio il camino, le panche in pietra, i vecchi mattoni in pietra leccese tagliati a mano e i tradizionali “petti de palummu” che sono quegli elementi architettonici aggettanti sporgenti dai muri che avevano in passato la funzione di sorreggere assi e pali di tettoie o definire diritti (detti “iussi” in dialetto dal latino ius = diritto) di utilizzo. Il resto dell’attuale struttura è più recente ed è stato realizzato nel rispetto delle più moderne tecniche edilizie ma con un’attenzione molto forte alla valorizzazione dei materiali e degli elementi architettonici distintivi delle costruzioni rurali presenti nella zona. Sono stati utilizzati materiali tipici e pietre del territorio, su tutti i tufi di Cutrofiano, il carparo di Acquarica del Capo e l’immancabile pietra di Cursi e di Corigliano comunemente chiamata pietra leccese o in dialetto “liccisu”. L’Aia: in passato questo spazio ricopriva un ruolo molto importante nella vita sociale ed economica. Nello specifico era un luogo di lavoro e veniva utilizzata sia per far seccare al sole i prodotti della terra (su tutti fichi e pomodori) sia per la trebbiatura e per la pulizia dei legumi e cereali che dopo essere stati battuti per dividerli dal baccello secco venivano “ientulati”. (Nelle giornate ventose venivano lasciati cadere lentamente da un secchio, tenuto in altro, in modo che il vento potesse dividere il prodotto edibile - più pesante - dalle parti di baccello secche – più leggere e quindi trasportabili dal vento – dopo la trebbiatura). Il Pergolato con la Cisterna: Questa parte è stata completamente ricostruita attenendosi ai racconti di nonno Toto che ricordava da bambino di “camminare lungo un colonnato che portava alla cisterna ricoperto da pergole di uva pizzutella bianca e circondato da fiori”. Seguendo queste indicazioni abbiamo ritrovato l’imboccatura della cisterna richiusa sotto alcuni vecchi conci e nascosta dai rovi; Intorno ad essa abbiamo ricostruito il vecchio “pistale” (l’imboccatura) il viale e il pergolato che a livello prospettico si ricongiunge al vecchio fabbricato. Anche qui sono stati utilizzati materiali di recupero come i vecchi conci dell’imboccatura della cisterna, l’archetto con la carrucola (trozzula)in ferro battuto e le travi in ferro che sormontano le colonne del pergolato e sorreggono le nuove pergole di pizzutella piantumate lungo tutto il viale nel 2016. Alternate alle viti abbiamo inoltre piantumato vari tipi di rose ed essenze della macchia mediterranea su tutte il rosmarino, la lavanda e il mirto. Intorno alla cisterna abbiamo ricreato un piccolo spazio con delle panche in pietra leccese che può ospitare piccoli eventi fino a 20 persone per consumare un aperitivo all’aperto oppure per piccole riunioni di lavoro immersi nella quiete della campagna salentina. La Pajara (o lu Pajaru): questa tipica costruzione in pietra è stata realizzata a secco e consolidata nella sua parte interna con dei tufi in modo da renderla più accogliente. Nella sua forma architettonica e nei materiali utilizzati per la sua realizzazione rispecchia in pieno le tipiche costruzioni disseminate nelle campagne salentine. Inoltre il suo nome è etimologicamente vicino al cognome della nostra famiglia. La struttura fungeva in passato da ricovero degli attrezzi da campagna e come magazzino per la paglia e il fieno. La struttura attuale si trova in corrispondenza del frutteto e dispone di un piccolo patio con due colonne che sorreggono il pergolato del glicine che durante il periodo della fioritura rende incantevole e fiabesco questo scorcio della nostra masseria.

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